La parola ai lettori

I nostri lettori sono il nostro punto di riferimento e di forza. Ecco a voi, quindi, i loro preziosi consigli di lettura

Daniele Mencarelli è un autore che racconta in modo incredibile il suo vissuto intimo, la sua estrema sensibilità, la sofferenza dell'anima al limite della sopportazione, il desidero di risposte. Libro meraviglioso, come gli altri due (La casa degli sguardi, Tutto chiede salvezza). Un libro in cui anche i ringraziamenti emozionano. Autobiografico, racconta il viaggio in autostop di un diciassettenne, all'insaputa dei genitori. Emergono durante il viaggio la sua intolleranza di fronte alla cattiveria, la sua disposizione a cambiare opinione sugli altri, per guardarli dentro senza pregiudizi. La descrizione degli incontri durante il suo viaggio, brevi ma intensi, la capacità di tracciare profonde riflessioni in poche righe, il suo scavare, interrogare, rispondere, e su tutto ringraziare, ne fanno un libro indimenticabile e credo molto adatto ai ragazzi. Le riflessioni che intercala nel racconto si interrompono prima di risultare pesanti lasciando lo spazio a quelle del lettore. Attendo il prossimo libro. "La bellezza è come l'alba. Accade ovunque. Vederla, o negarla, non dipende certo da dove sono piantati i nostri piedi. Quello che vado cercando di capire è come l'alba. Accade ovunque. O in nessun posto. " Daniele Mencarelli, Sempre tornare


L'arte della salvezza di Carmelo Sardo. La storia è veramente bella e poteva essere scritta in molti modi. L'autore ha scelto di farlo con grande rispetto del vissuto del protagonista, mettendone in risalto la dignità. Racconta di un bambino nato sordo ma diagnosticato solo intorno ai 12 anni. In prima persona narra il suo vissuto quotidiano tra delusioni e incomprensioni, il rapporto bellissimo con la nonna e poi lo stravolgimento di questa esistenza attraverso un avvenimento molto particolare. Si parla di musica, di arte, di angeli ma la cosa incredibile è che il protagonista non è un personaggio immaginario ma una persona che oggi è considerato un artista straordinario. Ambientato in Sicilia e scritto molto bene. Consigliatissimo. Un bel messaggio su tutti: le persone che hanno creduto in noi sono anch'esse angeli sul nostro cammino. Nel caso di Marco, l'angelo terreno che ha creduto in lui e gli ha permesso di sopravvivere in mezzo alla cattiveria è la nonna, con cui aveva un legame speciale. "Ma la sera, dopo cena, prima che mi addormentassi, si sedeva ai piedi del mio letto e nella penombra della stanza mi raccontava storie di guerra, dei bombardamenti che avevano distrutto mezza Sicilia, della povertà di quel tempo, di come facevano a procurarsi un pezzo di pane o un pugno di zucchero. [... ] A me quelle storie di morti, anche se mi facevano paura, mi affascinavano. E poi lei le raccontava in un modo che sembrava un'attrice, e io mi incantavo ad ascoltarla. Me ne ha raccontate così tante che oggi ho la libreria della sua vita nella mia testa ".

 L'arte della salvezza, Carmelo Sardo. Recensione di Adele Licata Tissi 

Flavia Vitale consiglia "L'inverno dei leoni" di Stefania Auci. Il secondo capitolo della saga dedicata alla famiglia Florio, scritto da Stefania Auci è un libro più strutturato, complesso e per certi versi meno fluido del primo ma altrettanto accattivante se ti lasci prendere come merita. La vicenda parte dalla morte di Vincenzo Florio, figlio e nipote dei due fratelli  Paolo e Ignazio che, arrivati dalla Calabria a Palermo, dopo aver aperto la loro piccola bottega di aromi, hanno gettato le basi dell'impero che Vincenzo porterà a crescere sempre di più. Sono gli anni delle prime guerre di Indipendenza e dei moti siciliani del 1860.  Dopo la sua morte, sarà suo figlio Ignazio a proseguire l'incessante lavoro che porterà onore e prestigio alla famiglia Florio, rendendola ciò che tutta Palermo e non solo ricorda come realtà imprenditoriale indiscussa del Mezzogiorno d'Italia. A seguito della prematura morte di Ignazio, tutto passerà nelle mani di suo figlio, Ignazio o Ignazziddu come suo padre amava chiamarlo. Inizia la decadenza della famiglia Florio, nonostante o forse anche come conseguenza degli sfarzi eccessivi, delle scelte imprenditoriali sbagliate, dell'arroganza e delle debolezze di Ignazio e non solo. Ho sofferto con Franca, una figura quasi mitologica per me prima di leggere questo libro, mi sono affezionata a lei, mi sono immedesimata in lei. E poi c'è Palermo, la condizione economica della Sicilia, la politica italiana da cui emerge chiara e forte come un pugno in faccia la volontà di mantenere il sud in uno stato di arretratezza economica e culturale. E accanto a tutto questo c'è la rinascita di Palermo, del suo Teatro Massimo, passando per la villa dell' Olivuzza di cui ormai non v'è più traccia, fino alla realizzazione di Villa Igea; una Palermo, a cavallo tra 800 e 900, che si colora di mondanità,  fulcro di espressione artistica dell'epoca. Si stenta quasi a riconoscerla. Ho apprezzato l'interludio, tra un capitolo e l'altro, in cui la Auci racconta lo spaccato storico politico che si interseca con la storia dei protagonisti; rappresenta una delle chiavi di lettura per le pagine che seguono. E' un romanzo da cui si rimane folgorati a poco a poco, pagina per pagina, e non è più bello del primo, è la sua naturale prosecuzione. E' un unico romanzo diviso in due tomi. E seppure, com'è facilmente immaginabile, ci saranno non poche libertà da parte della scrittrice, questo non fa altro che arricchire la storia di accenti e venature tali da rendere il contesto ancor più affascinante. Non pensavo di dirlo ma sono contenta di sapere che ne faranno una trasposizione televisiva perché ritengo giusto e doveroso far arrivare la storia dei Florio anche a tutti coloro che non la conoscono e non hanno la possibilità, il tempo o l'attitudine alla lettura . Se si è letto il primo non si può assolutamente non leggere il secondo. 

Giovanna è una donna sola, che preferisce rimanere silenziosa nel suo angolino e nell'anonimato. A causa di questa peculiarità caratteriale, trascorre le tante ore vuote della giornata nel suo piccolo appartamento romano a leggere, ad ascoltare musica e a bere alcolici. La monotonia di questa vita solitaria viene improvvisamente spezzata dall'arrivo di una giovane coppia, che si stabilisce nell'appartamento accanto. Le pareti sono sottili e Giovanna è incuriosita dalle chiacchiere dei giovani, dalla loro complicità e dalla loro spontaneità. Nonostante voglia opporvisi con tutte le proprie forze, il gelo, che si era impadronito del cuore di Giovanna, comincia a sciogliersi ed emozioni sopite cominciano a farlo vibrare. Ma, l'aver consentito alle emozioni di rompere la barriera difensiva eretta per molto tempo attorno a sé, è stato un passo falso? Oppure rappresenta la salvezza? Uno stile impeccabile e raffinato, mai artificioso per una storia coinvolgente incentrata sul tema della solitudine, della condanna volontaria all'esilio per espiare la colpa di sentirsi imperfetti. Lettura intensa e ricca di introspezione. "Avanti parla" di Lidia Ravera. Recensione di Maria Spanò 

 Un libro per me emblematico perché racconta in un linguaggio a volte crudo ma molto attuale  di come due persone, provenienti da mondi diversi con diverse concezioni della vita possano scontrarsi, incontrarsi e infine fondersi in una mutua accettazione dell'altro.

 Il giorno Mangia la notte di Silvia Bottani - Recensione di Angela Caltagirone